CANOTTIERA: QUANDO L'INTIMO ESCE ALLO SCOPERTO

Da capo per l’underwear a simbolo di sensualità da mostrare anche all’esterno, la canottiera - o maglia intima - convince per la sua trasversalità di usi e per non fare distinzione di genere. 


Ma quando è stata inventata la prima maglia intima? Il mito vuole che sia stata prodotta nel XVI secolo da un eccentrico nobile francese che, in un momento di rabbia, strappò le maniche e il colletto di una camicia, dando così vita involontariamente al primo modello. Altri, invece, imputano i suoi esordi ad Henrik Brun, generale norvegese che la ricavò da una rete da pesca. Indipendentemente dalle sue origini, la canottiera ha da subito conquistato il guardaroba maschile che ne ha fatto un capo-simbolo. Per lungo tempo legata al mondo dello sport – ad indossarla agli esordi furono soprattutto i praticanti il canottaggio, a cui lega il suo nome e la tipologia di modello non a caso ribattezzato “vogatore” – ha saputo arrivare anche al cinema. Ad indossarla, facendone l’espressione di una mascolinità rude, furono giganti come Rodolfo Valentino, Clark Gable e Marlon Brando che ne fecero una icona di stile anche tra la gente comune. Dagli USA all’Italia, il passo fu breve. Nel Belpaese la canotta divenne prima emblema di veracità ed estroversione tipicamente italiche – come dimenticarla indosso ad Alberto Sordi – e successivamente rappresentazione di una mascolinità no gender che, recentemente, ha visto in Damiano David dei Maneskin uno dei suoi interpreti più celebri. 

 

Perché la canottiera ha conquistato uomini e donne? 

A favorire il successo di questo indumento, che ha saputo andare oltre “l’intimo” guadagnandosi le passerelle moda di mezzo mondo, è la sua trasversalità. A seconda del filato può infatti vestire l’estate come l’inverno, dare il benvenuto alla primavera o salutare l’autunno senza perdere di smalto. Ma non solo. La maglia intima oltre a non conoscere stagione, non ha nemmeno confini. A metterla indosso sono, infatti, anche gli abitanti delle zone tropicali dove il clima ballerino richiede capi che possano proteggere da improvvisi sbalzi di temperatura. Cosa meglio di una canottiera per affrontare picchi di caldo o di freddo? È sufficiente infilarla sotto l’abito per risolvere ogni incertezza sul come vestirsi. La natura “jolly” di questo capo lo ha reso un “indispensabile” del guardaroba maschile e femminile, dove ricopre un ruolo non secondario nella definizione dell’outfit. 

Canottiera tra seduzione e comfort

Soprattutto nella sua versione “lei”, la canottiera ha negli anni saputo cambiare immagine, strizzando l’occhio alla moda e alla sensualità con buona pace della sua funzione primaria: garantire la termoregolazione, la traspirazione della pelle ed assorbire il sudore. La scelta di tessuti di qualità - puro cotone pettinato, filodiscozia, binomio lana&seta o lana&cotone – unitamente all’inserimento di dettagli come pizzi e rasi a corollario di spallini e scolli, l’hanno nobilitata tanto da renderla anche esternalizzabile. I top e le canottiere donna di Alpina ne sono una conferma. Dal modello “Viola” con bordo di lucente raso sullo scollo a “Morgana”, che esalta il decolté grazie ad un inserto macramè, sino all’elegante “Monica”, dalle coppe incrociate, spallina larga in costina e raffinato scollo in pizzo elastico, ogni proposta è una celebrazione della femminilità. Basico e minimale è invece il design dei modelli maschili che fanno del filato il loro punto di forza. Le canotte da uomo Alpina eleggono ad interpreti del massimo comfort sulla pelle il cotone organico elasticizzato, il trittico lana-seta-cotone, l’interlock di puro cotone felpato, ma anche il cotone filoscozia, il cotone pettinato e la pura lana vergine anche in mischia con altri filati. Non resta che scegliere se vogare con una spalla larga o più sottile.